Il trattamento con ibrutinib, inibitore orale della BTK, può indurre una ricostituzione parziale dei linfociti B normali e dell’immunità umorale nei pazienti con leucemia linfatica cronica (LLC). Questa osservazione proviene da uno studio (Sun C et al. Blood, 2015;126:2213-19) condotto su 86 pazienti con LLC non precedentemente trattata o recidivata/refrattaria riceventi ibrutinib, allo scopo di caratterizzare l’immunità umorale e le sottopolazioni B-cellulari normali a seguito del trattamento. Gli autori hanno riscontrato una riduzione dei livelli sierici di IgG a partire dai 6 mesi di terapia (-23% del normale), accompagnata da un costante aumento delle concentrazioni di IgA nell’82% dei pazienti, quest’ultimo collegabile ad una ripresa della funzionalità dei linfociti B non leucemici. Il tasso di infezioni era progressivamente ridotto durante la somministrazione di ibrutinib e risultava inversamente correlato con l’aumento dei livelli sierici di IgA (1).
Nell’editoriale che accompagna lo studio (Bosch F et al. Blood, 2015;126:2173-4), viene sottolineato come, dato il ruolo cruciale di BTK nella funzionalità dei linfociti B normali, e la frequenza di disregolazione immune, ipogammaglobulinemia ed infezioni ricorrenti nei pazienti con LLC, gli effetti della terapia con ibrutinib sui livelli di immunoglobuline e rischio infettivo nei pazienti con LLC necessitino di essere attentamente caratterizzati. D’altra parte, una diversa sensibilità dei linfociti leucemici e normali all’inibizione di BTK potrebbe potenzialmente permettere un miglioramento della funzionalità immunitaria a seguito della somministrazione di ibrutinib nei pazienti con LLC (2).
Nella casistica esaminata da Sun e colleghi, i pazienti con un aumento delle IgA ≥50% rispetto al basale presentavano un minor tasso di infezioni rispetto ai casi con un aumento <50%. Rimane da stabilire se l’incremento dei livelli di IgA (la cui carenza è generalmente asintomatica) indichi un maggior ruolo nella protezione delle infezioni legata all’alterazione delle altre componenti del sistema immune o se possa essere solo un indicatore surrogato di migliorata funzionalità immunitaria.
L’introduzione di ibrutinib nell’armamentario terapeutico della LLC rappresenta un importante passo in avanti nella storia del trattamento di questa patologia, associato ad alti tassi di risposta ma le cui conseguenze a lungo termine devono ancora essere valutate, dato che il farmaco può essere somministrato per un tempo indefinito. Ulteriori studi sono quindi altamente necessari per determinare precisamente gli effetti a lungo termine dell’inibizione prolungata di BTK sul sistema immunitario dei pazienti con LLC.
Fonte: Blood