Nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (allo HSCT), la presenza di alterazioni genetiche del gene PTX3 (long pentraxin 3), codificante per un recettore implicato nell’immunità antifungina, può ridurre la funzionalità dei neutrofili e indurre un aumentato rischio di aspergillosi invasiva. La dimostrazione della ricaduta clinica dei polimorfismi genetici di PTX3 sull’immunità antifungina in questi pazienti viene da uno studio (Cunha C et al. NEJM, 2014; 370:421-32) condotto su una coorte iniziale di 268 pazienti sottoposti a HSCT. I risultati sono stati poi confermati in un’ulteriore popolazione comprendente 107 pazienti con aspergillosi invasiva e 223 controlli.
Nei riceventi di un trapianto da un donatore con aplotipo omozigote h2/h2 di PTX3 (codificante per una variante caratterizzata da ridotta stabilità dell’mRNA), è stato osservata una maggiore incidenza di infezioni da Aspergillo (37% verso 15%), con un rischio di contrarre aspergillosi invasiva triplicato rispetto ai casi negativi. I neutrofili di questi pazienti mostravano una alterata espressione di PTX3 e una riduzione della fagocitosi e della capacità di eliminazione del fungo.
PTX3 forma complessi sulla superficie del fungo e agisce come opsonina, facilitando il riconoscimento e la fagocitosi dei conidi attraverso meccanismi dipendenti dal recettore Fcg, CD11b e complemento. I risultati qui riportati dimostrano il suo ruolo funzionale nella difesa verso le infezioni da A. fumigatus, con un aumentato rischio di infezioni da deficit di PTX3 che appare indipendente dal matching-HLA del donatore, dalla manipolazione dei linfociti T e dalla presenza di GVHD acuta.
Fonte: The New England Journal of Medicine