Un update delle linee-guida BCSH (British Committee for Standards in Haematology) per l’utilizzo di immunoglobuline anti-D (anti-D Ig) come immunoprofilassi durante il parto o la gravidanza, che aggiorna parzialmente le precedenti raccomandazioni del 2006, è stato recentemente pubblicato su Transfusion Medicine (Qureshi H et al. 2014; 24: 8-20).
Prima dell’introduzione della somministrazione di immunoglobuline anti-D nelle donne RhD negative dopo il parto o dopo eventi potenzialmente sensibilizzanti in gravidanza, l’incidenza di alloimmunizzazione materna dopo il parto di due bambini D positivi era circa del 16% e la malattia emolitica del neonato (haemolytic disease of the newborn, HDN) rappresentava una causa significativa di morbidità e mortalità. La somministrazione di routine di anti-D ha permesso di ridurre il tasso di alloimmunizzazione materna fino a circa il 2%. Un’ulteriore riduzione di tale tasso fino allo 0,1-0,3% può essere raggiunta con l’introduzione della profilassi antenatale di routine durante il terzo trimestre di gravidanza, con una riduzione della mortalità associata a HDN da 46/100.000 nascite a 1,6/100.000 nascite.
Le nuove linee-guida BCSH recepiscono quindi questi dati e includono fra le loro raccomandazioni la profilassi prenatale di routine con anti-D Ig alla 28°-34°settimana per tutte le donne gravide D negative che non siano state precedentemente sensibilizzate. Questa pratica potrebbe ovviare ad alcuni dei problemi ancora aperti nella prevenzione della alloimmunizzazione materna e della HDN, legati alla mancanza di tempestività nella somministrazione di una dose sufficiente di anti-D e al mancato riconoscimento e trattamento appropriato degli eventi potenzialmente sensibilizzanti.
Fonte: Transfusion Medicine