EHA-23, Stoccolma 16 Giugno 2018
In occasione del 23mo Congresso dell’EHA è stato consegnato il primo EHA Education & Mentoring Award. Sono stati premiati il Prof. Robin Foà (Università “Sapienza“, Roma) e la Prof. Barbara Bain (Londra).
Le motivazioni sono qui di seguito riportate:
Robin Foà “for his outstanding efforts towards educating hematologists worldwide, mentorship and his leading role in various projects and committees within EHA”.
Barbara Bain “for her efforts towards educating hematologists worldwide within the scope of EHA projects such as Hematology Tutorials as well as through her highly-valued publications”.
Abbiamo chiesto al Prof. Foà di commentare sul premio ricevuto e sulle motivazioni, sul percorso portato avanti negli anni e sulle implicazioni che lui ritiene più rilevanti:
“Mi ha fatto ovviamente molto piacere questo premio che è un riconoscimento al lavoro svolto in tanti anni. Il mio coinvolgimento con l’EHA va indietro fin dalla nascita della Associazione e negli anni ho visto lo sviluppo, la crescita, l’internalizzazione, ecc dell’EHA. Più direttamente ho co-organizzato con il Prof. Emili Montserrat il 4to Congresso dell’EHA tenutosi a Barcellona nel 1999, come Chairman del Scientific Committee. Sono stato membro del Board dell’EHA e membro dell’Education Committee, poi President-Elect, President e Past-President negli anni 2008-2013, e più recentemente Chairman dell’Education Committee e dell’Outreach Unit fino al 2017. In questi numerosi anni ho dato impulso alle attività educazionali e formative dell’EHA in Europa e poi in Paesi lontani. Con l’Executive Board e soprattutto con i due Presidenti che si sono succeduti a me – Ulrich Jaeger (Vienna) e Christine Chomienne (Parigi) – abbiamo condiviso strettamente questa linea strategica. Il ragionamento è stato che una società in espansione come l’EHA aveva il dovere di pensare a programmi da sviluppare al di fuori dell’Europa Centrale e in stretta sinergia con le locali Società di Ematologia. In questo senso abbiamo consolidato ed espanso i programmi collaborativi con la Società Giapponese di Ematologia e firmato il Memorandum of Understanding con la Società Turca di Ematologia, quella coreana, quella cinese, quella di Taiwan, quella di Sri Lanka, con la Società Indiana di Ematologia e Trapianto di Midollo, con le società Russe di Onco-Ematologie e di Ematologia, con la Società Argentina di Ematologia, con la Pan-Arab Hematology Association, con la Società Australiana di Ematologia, ecc. Questo ha portato ad eventi congiunti, con cadenza almeno annuale. Un filo comune che ha sempre contraddistinto queste iniziative è stato quello di sviluppare programmi educazionali che fossero basati sulle esigenze locali, alla luce delle oggettive differenze tra Paesi e regioni.
Molte sono state le tipologie di eventi che sono stati sviluppati. Tra queste in particolare: i) sessioni congiunte in occasione dei congressi nazionali delle diverse società di ematologia; ii) Best of EHA o EHA Highlights, ora HOPE (Highlights of Previous EHA); iii) Tutorial (programmi formativi più piccoli e più interattivi, con voting box sytem); iv) sessioni congiunte al congresso annuale dell’EHA.
Come detto, questo ha portato ad eventi svolti ripetutamente in Giappone, Corea, Taiwan, Cina, India, Russia, Argentina, Golfo Persico, Egitto, Dubai, Abu Dhabi, Sri Lanka, Libano, Turchia, Iran, Australia, ecc. Inoltre, Tutorial sono stati tenuti negli anni in Brasile, nei paesi Baltici, Polonia, Israele, Sud Africa, Armenia, Kuwait, Oman, Libano, Ucraina, Sri Lanka, Iran – oltre a India, Turchia, Argentina, Russia, Sri Lanka e a diversi Paesi del Centro Europa.
Tutte questa attività hanno portato ad una progressiva internalizzazione dell’EHA e ad altre implicazioni che sono nate da questi eventi. Mi piace ricordarne qualcuno: I) la partecipazione agli eventi in India di ematologi da regioni vicine, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka, ecc, anche con il supporto dell’EHA e la nascita che ne è derivata della Società Nepalese di Ematologia; 2) il supporto dato a ematologi di paesi limitrofi per partecipare al Tutorial in Sud Africa e ad altri eventi (per es. India); 3) l’aiuto offerto (dall’Italia) ad una biologa di Aleppo che aveva trovato lavoro e rifugio a Yerevan (Armenia) per imparare tecniche diagnostiche di biologia molecolare.
Un ulteriore segno dell’impatto che queste attività hanno avuto negli anni è documentato dal numero di partecipanti non-Europei che hanno partecipato all’ultimo Congresso dell’EHA di Stoccolma (15-17 Giugno 2018). Un esempio per tutti: i 350 ematologi dall’Argentina! La quota di ematologi extra-europei raggiunge/supera il 40%!
Infine, è una bella coincidenza che sia stata anche premiata Barbara Bain. Ci conosciamo dalla seconda metà degli anni 70…. ed abbiamo attivamente lavorato per il buon funzionamento dei Tutorial.”
Tutte queste attività hanno avuto implicazioni più personali:
“Sicuramente. Ho sempre pensato che il nostro fosse un lavoro privilegiato che ci permetteva/permette di interagire con persone culturalmente aperte e soprattutto curiose. Questo accomuna in primis chi pensa alla ricerca, alla formazione e ha una proiezione verso gli altri, soprattutto verso i giovani. Quindi, questa mia attività con l’EHA (e non solo) mi ha permesso negli anni di interfacciarmi con tantissime persone di cultura ed estrazione spesso assai diverse. Il privilegio è stato di interagire al di là di barriere politiche e religiose, ritenendo che la nostra professione dovesse e debba volare al di sopra di questi possibili condizionamenti. Un lascito che vorrei trasmettere ai tanti giovani che si affacciano nel mondo del lavoro. Impegno, interesse, curiosità verso il lavoro e verso il prossimo sono gli ingredienti indispensabili. E mi piace pensare alle tante persone conosciute professionalmente in giro per il mondo e che sono negli anni diventati più che colleghi. Molti erano alla presentazione del premio a Stoccolma e molti altri mi hanno scritto: Kinuko, Yuzura, Mammen, Gustavo, Miguel, Marta, Edward, Hwei-Fang, Salam, Amal, Azza, Ali, Mohammad, Deepak, Smbat, Yervand, Irina, Tadeusz, Teoman,….. e molti ancora. Un reale valore aggiunto.”